Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov'è il Re dei Giudei che
è nato? Abbiamo visto sorgere la sua s
tella e siamo venuti per adorarlo". (Mt 2, 1-2)
Signore, ti chiedo di rendermi simile, almeno
un pochino, ai Re Magi.
Questi personaggi speciali, tra leggenda e
realtà, che finiscono sempre un po' bistrattati nei nostri presepi
domestici. Giungono a destinazione quasi alla fine della festa, quando
Gesù Bambino è ormai nato e tutti sono già arrivati ad
adorarlo prima di loro. Fanno appena in tempo a posare i famosi doni
davanti alla capanna e vengono velocemente riposti, con le altre
statuine, nella
scatola e poi in dispensa, pronti per l'anno dopo... "Toccata e fuga".
Una presenza su cui non meditiamo mai abbastanza e che, invece, porta in
se
tutte le premesse e la fatica di un lungo viaggio.
Rendimi simile a loro, Signore. A questi uomini colti, ricchi, potenti, che avrebbero potuto
stare tranquillamente e comodamente nelle loro bellissime case e, invece, si sono messi in cammino.
Con
i loro bagagli, le carovane, l'oro,
l'incenso e la mirra, con una stella speciale ad illuminare le loro
notti e l'eco delle profezie antiche a riscaldare i loro cuori.
Uomini di
scienza, di successo e di cultura che, però, non si sono accontentati.
Dona
anche a me l'umiltà necessaria per mettermi in viaggio
ed infiamma la mia anima del desiderio ardente di trovarti. Non
permettere che io mi inganni pensando di poterti raggiungere senza
"muovermi",
rimanendo fermo in me stessa. Spingimi a lasciare tutto e a mettermi per
strada affrontando gli inconvenienti che ogni viaggio comporta, magari
un
viaggio difficile, in pieno deserto.
Ricordami sempre che bisogna
cercare ciò che vale perché né la scienza, né
l'intelligenza, né la cultura, né i piaceri, né la ricchezza, niente
basta per dare senso alla vita, niente senza aver trovato
te, il Salvatore. Tu, Signore, colui che non possiamo incontrare se
rimaniamo confinati in casa nostra. Colui che non possiamo scoprire se
non
facciamo la fatica di superare il nostro limite umano.
I nostri
limiti. Quei limiti che, spesso, diventano un comodo alibi per
giustificarci, per
non trovarci costretti a porgere l'altra guancia, per non dover andare
incontro al nostro fratello scomodo, proprio quello che,
sfortunatamente, ci
è prossimo ma ci urta il sistema nervoso!
Che cosa si saranno detti
questi tre Re multietnici, a rappresentare tutte le genti del mondo e
del tempo, durante il viaggio? Cosa sarà passato nei loro cuori? Quali
interrogativi? Quali speranze? Quanti, profondi scoraggiamenti ed
incertezze? Chissà. Forse le loro speranze e le loro paure sono anche le
nostre...
Donami, Signore, alla fine di questo cammino, di
trovarti e di poterti adorare con i miei poveri doni.
E allora non sarà più come arrivare ad una festa giunta quasi alla fine ma
sarà festa senza fine.
Amen.(Federica Storace)
Grazie a Giovanni Rossetti per il suo scatto sublime, che ha immortalato la "Sacra Famiglia" nella s. Messa a conclusione del Presepe Vivente: è uno scatto che contempla il Miracolo dei miracoli, uno scatto che coglie lo sguardo che alimenta la fede...
Grazie a tutti i figuranti del presepe: ai nostri ragazzi, alle catechiste, alle cuoche, alle mamme e a tutti coloro che sono venuti per vivere la gioia del Signore che si rende manifesto a tutti noi e al mondo intero!