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giovedì 28 settembre 2017

LA PARROCCHIA DEL SAN FRANCESCO E’ IN FESTA

Con sabato 30 settembre, infatti, inizia una serie di eventi religiosi, culturali, musicali ed artistici che culminerà con la celebrazione del 4 ottobre alle 18,30 Solennità di San Francesco d'Assisi Patrono d’Italia.

Il primo appuntamento del 30 settembre è alle 17, in chiesa, dove la San Michele ed Orlando di Lasso Ensemble, diretta dal maestro Gaetano Schipani, eseguirà alcuni brani dal Laudario di Cortona, primo documento noto di volgare italiano posto in musica, XIII sec. Conosciuto come codice 91 dell'Accademia Etrusca di Cortona, appartenente a una confraternita laico-religiosa molto vicina ai francescani.

Seguirà una lettura della splendida Croce sopra l’altare della chiesa, attribuita a Guido di Graziano del XIII secolo, a cura del professor Antonio Paolucci, storico d'arte di fama internazionale, che di certo non ha bisogno di tante presentazioni, già ministro per i beni culturali, soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, direttore degli Ufizzi e dei Musei Vaticani.

Sia la Croce dipinta sia il Laudario di Cortona, ambedue della fine del ' 1200, portano racchiuse in sé la lettura francescana dell'esistenza, quale esperienza spirituale di San Francesco che nei secoli poi si manifesterà nelle varie espressioni artistiche, sociali e politiche dell'uomo.

Alle 19 monsignor Rodolfo Cetoloni, vescovo di Grosseto celebrerà la Santa Messa, al termine della quale, sarà l’inaugurata nel chiostro la mostra missionaria, a cura del Centro missionaria, dopo la “Cena Francescana”.  Ma non sarà il solito pasto, bensì un vero salto nel passato e nella storia dei frati di Francesco e il cibo sarà la “chiave” per entrarci.
 Il chiostro, per una sera, sarà trasformato in un antico convento e figuranti in costume serviranno piatti semplici, ma gustosi, ricette sottratte ai cuochi francescani che più che affidarsi alla tradizione culinaria, usavano estro e fantasia con il poco che la loro umile dispensa metteva a disposizione, frutto della questua. La cena è organizzata dalla Obiettivo Francesco onlus e l’intero incasso sarà devoluto alle missioni francescane. Per chi volesse partecipare alla “Cena francescana”deve prenotarsi rivolgendosi ai frati del San Francesco (20 euro a persona).

A finire, alle 21,30, si esibirà la Polifonia del Cinquecento G.P da Palestrina T.L. Victoria, sempre diretta dal maestro Gaetano Schipani.

Domenica primo ottobre, lunedì 2 e martedì 3, alle 17,30, si celebrerà il triduo, momento di preghiera e meditazione, per prepararsi alla Solennità di San Francesco e sempre martedì, ma alle 21,15, il gruppo dei giovani del corso di teatro, tenuto da Fabio Cicaloni,  ricostruiranno alcuni momenti significativi della vita del Santo di Assisi. Sarà un modo suggestivo ed emozionante per comprendere meglio il suo itinerario spirituale e la sua relazione con Dio fino al momento del transito, cioè il passaggio da questa vita a quella eterna, la sera del 3 ottobre del 1226, a Santa Maria della Porziuncola, quando Francesco si abbandona tra le braccia di “Sorella morte” lodando il suo Signore. 
Infine il 4 ottobre alle 18,30 si terrà la solenne celebrazione presieduta da monsignor Cetoloni alla presenza delle autorità.



UNA CENA FRANCESCANA DAL SAPORE “SPECIALE”

CONVENTO SAN FRANCESCO
GROSSETO

“Si non fuerit satis. Mementote paupertatis”



L’incasso sarà interamente devoluto alle missioni.
Sarà preceduta e seguita da alcune preziose iniziative culturali e musicali

A cena con i Frati del San Francesco. Ma non sarà una cena qualsiasi, intanto perché si terrà sabato 30 settembre, giorno in cui questa Parrocchia darà inizio a tutta una serie di iniziative che culmineranno il 4 ottobre, giorno in cui si celebra San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, ma sarà un vero e proprio riappropriarci della memoria come patrimonio della nostra cultura, presente anche nella nostra città.
Un’occasione per conoscere ancor di più la vita dei frati francescani nel corso dei tempi e della storia e questa volta attraverso una “chiave” del tutto particolare ed originale, il cibo.

In realtà i frati di Francesco non erano poi cuochi così esperti per un motivo ben preciso, tanto è vero che una volta un frate guardiano fece dipingere a grossi caratteri sulla parete che fronteggiava il refettorio: “Si non fuerit satis, mementote paupertatis”(Se non sarete sazi, ricordatevi che siete poveri).
Nel mondo francescano, infatti il cuoco conventuale era  ad tempus, cioè svolgeva quel compito solo per un periodo limitato, quindi non aveva la possibilità di affinare la sua arte, ma poteva soltanto servirsi del suo ingegno. Inoltre la mensa era frugale perché condizionata dalla questua, dalla magra dispensa e dai prodotti della terra che i frati riuscivano a produrre o che ricevevano in offerta. Per questo nella vita francescana la gastronomia non fu mai una scienza, come in altri ordini religiosi, e non ebbe mai una tradizione orale e scritta.
Ma se il pasto semplice e frugale era per i frati la regola, non poteva, nei giorni di festa, mancare l’eccezione. Ecco così che ingegno, fantasia e un pizzico di abilità consentirono di elaborare piatti gustosi che saranno proposti proprio durante la cena francescana del 30 settembre, a cura della Obiettivo Francesco onlus.

Ecco il menù: si inizierà con un crostone con pancetta e noci, seguiranno torta con erbe dell’orto, cacio e miele e frittata di cipolle all’aceto di botte (quest’ultima immancabile nei conventi perché l’aceto  veniva impiegato in mille occasioni, come condimento, igienizzante, decalcificante, medicamento, ecc.).
Seguiranno una zuppa di farro con legumi dei sacchi (anche questi, pieni di legumi di vario tipo, erano sempre presenti nelle cantine dei conventi) e polenta con il capriolo.
Non mancheranno, certo, i dolci: schiacciata con l’uva, dolcetti delle monache accompagnati da vino liquoroso e, soprattutto, i celebri Mostaccioli di San Francesco, biscotti grandi un dito, a base di farina, miele, mandorle tostate, cannella, scorza d’arancia, che San Francesco stesso richiese a donna Jacopa di Settesogli di preparargli, inviandogli una lettera ormai prossimo alla morte: "A donna Jacopa, serva dell'Altissimo, frate Francesco poverello di Cristo augura salute e la comunione nello Spirito Santo nel Signore Gesù Cristo. Sappi, carissima,  che Cristo benedetto, per sua grazia, mi ha rivelato che la fine della mia vita è ormai prossima. Perciò, se vuoi trovarmi vivo, vista questa lettera, affrettati a venire a Santa Maria degli Angeli. Infatti,  se non verrai prima di tale giorno, non mi potrai trovare vivo. E porta con te un panno di cilicio in cui tu possa avvolgere il mio corpo e la  cera per la sepoltura. Ti prego ancora che mi porti di quei dolci, che eri solita darmi quando mi trovavo ammalato a Roma".

Ma la cena sarà ancor più preziosa perché ospitata nella suggestiva cornice del chiostro del ‘500 del convento, in cui, per l’occasione, sarà ricostruita un’originale ambientazione medievale con figuranti in costume d’epoca che serviranno le portate.
Il costo di questa particolare cena francescana è di 20 euro a persona e l’incasso sarà interamente devoluto alle missioni francescane.
Chi vuole partecipare deve  prenotarsi direttamente dai frati del Convento del San Francesco.